I rischi e gli aspetti negativi dell’intelligenza artificiale.

Argomento di dibattito e motivo di divisione tra studiosi e semplici curiosi, la questione legata agli aspetti negativi dell’intelligenza meccanica è uno dei temi più affascinanti. In svariati campi e declinazioni, l’IA ovvero l’intelligenza artificiale ha dimostrato di avere un enorme potenziale, parliamo per esempio della medicina, della scienza, dell’aereonautica, delle missioni nello spazio e ovviamente della tecnologia.

L’impiego di algoritmi guidati d intelligenza artificiale permettono di fare cose che fino a qualche decennio fa erano considerate pura fantascienza, tuttavia, gli esperti ci ammoniscono a stare in guardia e a non sottovalutare i rischi e i potenziali aspetti negativi.
In breve, non è tutto oro quel che luccica.

Il pericolo dell’incoscienza

Se i vantaggi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale sono ben noti a tutti, dobbiamo ammettere che esistono ancora parecchie zone d’ombra: l’enorme e indiscussa potenza dei sistemi di intelligenza artificiale potrebbe risultare pericolosa e deleteria per l’essere umano.

La memoria collettiva ripesca dai film di fantascienza episodi in cui le macchine, divenute abbastanza intelligenti da aver acquisito una forma di auto coscienza si ribellano all’uomo, ma non stiamo parlando di questo.

Il vero problema, più che fantasiose letture neo noir, potrebbe essere un cattivo uso delle tecnologie super intelligenti o piuttosto un uso lacunoso.

Facciamo qualche esempio: chi si ricorda il tragico incidente accaduto un anno fa in America, in cui un ciclista morì falciato sulla strada da un veicolo senza conducente?

Si tratta di un esempio limite, oppure forse di un particolare caso in cui il veicolo intelligente in questione non è stato in grado di riconoscere il ciclista come essere umano che è stato quindi travolto, avendone la peggio. Potremmo spiegare la questione con un semplice e ovvio errore di programmazione eppure la questione è molto più complessa: questo veicolo ha dimostrato una condotta impeccabile in diverse situazioni di strada, cavandosela alla perfezione senza l’ausilio umano, eppure un uomo è morto.

Di chi è la colpa? La guida automatica senza pilota umano è davvero una risorsa oppure può essere un pericolo in potenza?

Vero è che ogni giorno si verificano su strada migliaia di incidenti mortali, ma questo caso specifico, poteva forse essere evitato qualora al posto di un algoritmo il veicolo fosse stato pilotato da una persona umana, dotata di coscienza senziente?

Esempi di potenziali pericoli con un uso eccessivo di intelligenza artificiale

Sono molte le personalità del mondo della scienza che insistono nel ribadire i pericoli legati ad una società troppo tecnologica. A questo proposito facciamo un esempio lampante: in Cina, già da alcuni anni si assiste ad una proliferazione esagerata di telecamere e impianti di video sorveglianza, dotati di uno speciale software super intelligente che potrebbe riconoscere persone singole anche da grandi distanze.

Una sorta di moderno Grande Fratello orwelliano, una distopia messa in atto per tenere la popolazione sotto controllo da derive insurrezionali, dall’azione dei dissidenti e da comuni malviventi. Ma in tutto questo, ci vanno di mezzo i comuni cittadini, costantemente spiati, controllati e pedinati da una tecnologia che conosce per nome ognuno di loro, le loro abitudini, le idee e le vite.

Siamo tutti concordi nel ritenere questo aspetto un pericolo in potenza, un’applicazione esagerata e negativa della tecnologia intelligente, che invece di porsi al servizio delle persone li scheda e li cataloga come pedine ignare.

Per questo motivo e per mille altri, è importante che la tecnologia e i sistemi di intelligenza artificiale si dotino di un codice etico, ovvero di norme e regole in grado di definirne i limiti e la priorità.

Questo è proprio quello che sta succedendo un po’ ovunque presso i governi dei maggiori paesi industrializzati, che fanno sempre più ricorso all’intelligenza artificiale per avvantaggiare le loro politiche militari, strategiche e civili. L’augurio è che l’utilizzo di questi software super intelligenti venga regolamentato secondo coscienza e messo a disposizione della crescita del benessere umano.

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