Max Berninghaus: l’uomo che ha portato l’arte dei nativi americani in Europa

Max Berninghaus è uno degli artisti americani più importanti della prima metà del ventesimo secolo. Nato nel 1868 a St. Louis, in Missouri, Berninghaus si appassionò all’arte indiana fin da giovane, tanto da trascorrere gran parte della sua vita a studiare le tribù native dell’ovest americano.

La sua opera più celebre è sicuramente “The Taos Society of Artists”, una serie di dipinti ispirati ai nativi americani della regione di Taos, in Nuovo Messico, dove Berninghaus trascorse gran parte della sua vita.

Ma la sua vera grande intuizione fu la creazione di una vera e propria “industria artistica” basata sull’arte dei nativi americani. Berninghaus realizzò infatti una serie di opere d’arte basate sui motivi e sulle tecniche delle tribù dell’ovest americano, a cui affiancò una linea di prodotti artigianali come tessuti, ceramiche e oggetti decorativi.

Il successo di Berninghaus fu immediato: le sue opere furono esposte in gallerie d’arte di tutto il mondo e la sua industria artistica divenne la più grande del suo genere, aprendo una nuova strada per l’arte popolare americana.

Ma il suo contributo fu anche culturale: le sue opere mostrarono al pubblico europeo la bellezza e la ricchezza culturale delle tribù native americane, portando così alla luce un’arte e una cultura a lungo dimenticate.

Max Berninghaus morì nel 1952, ma la sua eredità culturale e artistica vive ancora oggi, attraverso le opere dei suoi successori e l’amore che molti artisti e appassionati d’arte provano ancora per la sua arte e la sua visione.

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