Pianificazione Finanziaria: Il Portafoglio in Funzione dell’Età
Uno dei metodi più diffusi e discussi nella gestione del proprio patrimonio è il cosiddetto “portafoglio in funzione dell’età”. Questo approccio consiglia come suddividere il proprio capitale tra azioni e obbligazioni, tenendo conto di un parametro chiave: l’età dell’investitore.
Il principio alla base di questa strategia è molto semplice: sottrarre la propria età da 100 per determinare la percentuale di portafoglio da destinare alle azioni, destinando il resto alle obbligazioni. Ad esempio, se una persona ha 50 anni, dovrebbe allocare il 50% del proprio portafoglio in azioni e il 50% in obbligazioni. Se invece ha 20 anni, la proporzione cambia: l’80% in azioni e il restante 20% in obbligazioni. Questa regola si basa su un principio di buon senso: più si è giovani, più si può correre rischi, mentre con l’avanzare dell’età è opportuno ridurre l’esposizione a investimenti più volatili.
L’Orizzonte Temporale e il Rischio
L’idea alla base di questa strategia è che i giovani, avendo un orizzonte temporale di investimento più lungo, possono permettersi una maggiore esposizione alle azioni, che nel lungo termine tendono a generare rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni. Al contrario, chi è in età avanzata non ha lo stesso lusso temporale per recuperare eventuali perdite di mercato. Un settantenne o un ottantenne, infatti, potrebbe non avere il tempo necessario per aspettare che una crisi finanziaria si risolva prima di dover attingere ai propri investimenti.
Un esempio concreto può aiutare a chiarire meglio il concetto. Immaginiamo una persona di novant’anni che decide di allocare il 10% del proprio portafoglio in azioni. In questo caso, il rischio legato all’investimento in azioni potrebbe essere accettato solo con l’intenzione di lasciare quella somma agli eredi, poiché in caso di crisi finanziaria potrebbe non avere il tempo necessario per attendere un eventuale recupero dei mercati.
I Giovani e il Rischio Maggiore
D’altra parte, un giovane di vent’anni, senza grandi impegni finanziari a breve termine, può permettersi di avere un portafoglio composto per l’80% da azioni. I dati dell’ISTAT, ad esempio, mostrano che in media i giovani italiani vivono con i genitori fino oltre i 30 anni, il che offre loro un lungo periodo in cui possono resistere a eventuali crisi finanziarie e aspettare che il mercato si riprenda. Questo rende possibile una strategia di investimento più aggressiva, con il potenziale di rendimenti superiori nel lungo termine.
Il Ruolo Fondamentale della Pianificazione Finanziaria
Nonostante questa regola generale, non bisogna dimenticare che ogni situazione personale è unica. Prima di implementare qualsiasi strategia di investimento, è fondamentale effettuare una pianificazione finanziaria approfondita. Ad esempio, se un giovane di vent’anni ha appena ereditato 100.000 euro e ha in programma di acquistare una casa o sposarsi entro cinque anni, non sarebbe sensato investire l’80% di quel capitale in azioni. Allo stesso modo, un ragazzo che desidera frequentare un’università prestigiosa all’estero nei prossimi anni non può permettersi di immobilizzare la maggior parte dei suoi risparmi in investimenti rischiosi.
In questi casi, un approccio prudente richiede di considerare attentamente le proprie necessità finanziarie a breve termine. Ignorare questi aspetti potrebbe portare a scelte rischiose e potenzialmente dannose. La regola del “100 meno l’età” può funzionare per molte persone, ma non è un dogma. La chiave per un investimento efficace è l’adattamento delle regole generali alla propria situazione personale.
Conclusioni
Il portafoglio basato sull’età è una delle strategie più diffuse e, se utilizzato correttamente, può essere uno strumento utile per bilanciare rischio e rendimento nel corso della vita. Tuttavia, nessuna regola universale può sostituire una pianificazione finanziaria personalizzata. Rivolgersi a un consulente finanziario indipendente di fiducia è il passo più importante per assicurarsi che il proprio portafoglio sia adeguato non solo all’età, ma anche agli obiettivi e alle necessità personali.
In fin dei conti, l’investimento è una questione di equilibrio: tra rischio e sicurezza, tra presente e futuro. E trovare questo equilibrio è ciò che consente di ottenere il massimo dai propri risparmi, indipendentemente dall’età.