Valerio Fioravanti: La storia del terrorista pentito che cerca una nuova vita

Valerio Fioravanti è uno dei nomi più noti dell’estrema sinistra italiana degli anni ’70 e ’80, un periodo segnato da una forte instabilità politica e sociale. Ma la sua fama è dovuta soprattutto ai suoi crimini: fu tra i membri delle Brigate Rosse che commisero il famoso rapimento di Moro nel 1978, e poi dell’omicidio di Walter Tobagi nel 1980.

Dopo anni di latitanza, Fioravanti venne arrestato nel 1987 e condannato all’ergastolo. Ma nel 2018, dopo oltre 30 anni di carcere, ottenne la libertà condizionale e decise di collaborare con la giustizia, diventando un pentito. Questa scelta gli ha permesso di ottenere alcuni benefici, come il permesso di uscire dal carcere per brevi periodi.

Oggi Fioravanti vive in una casa di cura a Roma, dove sta cercando di ricostruire la sua vita. Ha fatto diversi interventi pubblici, in cui ha chiesto scusa per i suoi crimini e ha parlato della sua esperienza come terrorista. Ha anche scritto un libro, “Io, pentito delle Brigate Rosse”, in cui racconta la sua storia e cerca di spiegare le ragioni del suo impegno politico.

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